" […] più una persona riesce a ridere quando è felice, a piangere quando è triste, ad usare la rabbia per porre limiti precisi, a fare l'amore appassionatamente a dare e ricevere tenerezza in modo pieno e aperto, più lontana si pone dalla sofferenza. E più gioia di vivere si ha, più si riesce ad essere generosi con gli altri"  McCullough Vaillant, Changing character,1997

Credo che prendere contatto con le proprie emozioni sia il primo passo che può condurre ad una vita piena e soddisfacente. A volte non ci si riesce, perché alcune caratteristiche personali, le esperienze di relazione, la cultura hanno contribuito ad allontanarci dal nostro essere più profondo e a non riconoscere più ciò che siamo o vogliamo davvero.

Intraprendere un percorso psicologico significa iniziare una relazione nuova, che permetta di mettersi in ascolto di sé in uno spazio e tempo protetto, in cui sia possibile dire, pensare, sentire tutto quello che spesso si lascia correre via o si nasconde nel più profondo.

E’ affidarsi, o imparare ad affidarsi, a qualcuno che può starci a fianco, con attenzione, cura e competenza finché comprendiamo la natura del malessere, la confusione, la preoccupazione eccessiva, che ci impediscono di stare bene, di godere delle relazioni che abbiamo o di chiudere quelle che ci fanno stare male, di sentirsi più liberi.

E' una relazione che si fonda sul rispetto dell'altro, per com'è nella sua interezza, con gli aspetti di forza e di debolezza, con le zone buie e quelle luminose, e che proprio a partire da questo profondo rispetto permette di intravedere nuove strade e percorsi e di accogliere se stessi per ciò che si è più autenticamente.

L'orientamento che sento più vicino e a cui io mi sono affidata è quello psicodinamico, perché, a mio avviso più di altri, mette l'accento sullo "stare in relazione". Si tratta di un approccio che è orientato a "promuovere o facilitare un cambiamento in senso adattivo" (Osimo 2017), attraverso il rapporto con lo psicologo e l'esplorazione dei modi che ciascuno ha di stare in relazione, sia con le persone reali, sia con quelle che ognuno porta dentro di sé.

Nell'ambito di questo orientamento continuo quindi a formarmi, apprendendo tecniche  che facilitano la consapevolezza di sé, il riconoscimento delle proprie emozioni più autentiche, l'ascolto del corpo - come luogo in cui esse si concretizzano e dove trovano espressione i nostri processi mentali: Training Autogeno di Base, Tecniche Autogene Superiori, I.S.T.D.P. (Psicoterapia Intensiva Dinamica Breve), Tecniche immaginative.